Focalizzazione sensoriale o evitamento?
- Sergio Sabatini
- 27 dic 2015
- Tempo di lettura: 2 min
Che cosa accade quando ci troviamo di fronte ad una situazione spiacevole che ci provoca un disturbo o fisico o emozionale? In genere tendiamo a mettere in pratica una serie di azioni volte ad allontanare da noi tale sensazione spiacevole. Ma cosa accadrebbe, contrariamente al pensiero comune ed intuitivo, se agissimo in modo controintuitivo? Se, ad esempio, ci accostassimo all'esperienza spiacevole non allontanandoci da essa ma provando a renderela familiare, accogliendola ed esplorandola nelle sue caratteristiche ? Gli studi di psicologia clinica applicata a diverse forme di disagio, fisico e psichico, ci consentono di riflettere che in svariati casi è possibile accostarsi a tali esperienze difficili rendendole innocue. Ovviamente questo non vale in tutte le circostanze e per tutte le tipologie di disturbo ,
ma diciamo che in molte

occasioni in cui il disagio non è marcato e non siamo di fronte a disagi specifici di personalità è possibile modificare il nostro attegiamento evitante e difensivo. Come ? Una modalità può essere quella della FOCALIZZAZIONE SENSORIALE. Per iniziare bisogna trovare un luogo silenzioso dove poter concentrarsi senza essere disturbati. Quindi procedere da seduti, anche su una sedia, facendo attenzione ad avere la schiena dritta ( ma senza irrigidirsi) , chiudere gli occhi e cercare di sentire il respiro. Quando si è riusciti a concentrarsi sul respiro lasciate che tale sensazione vada sullo sfondo e portate in primo piano le vostre sensazioni (ansia, dolore). Cercate di accostarvi a queste sensazioni con curiosità, non chiedendovi cosa significhino. Naturalmente la mente cercherà di allontanarsi, non è un problema. Riportatela con gentile fermezza al vostro compito. Successivamente potete provare ad introdurre qualche immagine , ad esempio che i pensieri che vi preoccupano sono nuvole e voi siete il cielo. In questo modo potete osservare il transitare delle nuvole-preoccupazioni senza restarne intrappolati.Quando riusciamo a svolgere questo compito interrompiamo o riduciamo il mantenimento del processo doloroso e ci rendiamo più fiduciosi nelle nostre capacità di stare con qualunque sensazione ci capiti di provare.
Il punto non è di modificare le sensazioni ma di cogliere la loro transitorietà evitando l'identificazioni con loro.
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